E così che, per esempio, mi ritrovo a porre l'accento appunto sugli accenti.
Nel mio computer ho trovato questo pezzo, mai publicato, che spiega ciò a cui mi riferisco.
A volte non sembra proprio esserci via di scampo: lo senti
nelle conversazioni al bar o in famiglia, di sfuggita per strada o nei negozi.
E poi lo senti anche in TV, quella scatola magica che fa diventare tutto vero,
tutto corretto … tutto sdoganato, come si dice ultimamente.
Parlo
dell’ipercorrettismo, un fenomeno linguistico per il quale chi parla
percependo come dialettale, o comunque errata, la pronuncia di una parola la
corregge, sbagliando.
E così possiamo ascoltare anche in alcune pubblicità, oltre
che in alcuni film, parole francesi, o di probabile origine francese, come biberon,
dépliant, collant o barbecue
pronunciate “bìberon”, “déplian” “còllan” e “bàrbechiu” (che, se proprio siamo
anglofili http://www.taccuinistorici.it/ita/news/moderna/usi---curiosita/Storia-del-barbecue.html,
http://www.puntodincontro.com.mx/articoli/storiadiparoleitalianeenon07022012.htm dovremmo pronunciare “bàrbecu”!)
Dopo il parlato, l’incontro fatale con lo scritto che cristallizza,
immortala, fissa, e questa volta in una pescheria: il pangasio, proveniente da uno dei fiumi più
inquinati del pianeta, il Mekong, è diventato “pancasio” e lo sgombro, vorace
divoratore anche mediterraneo probabilmente in diretta concorrenza con il
rivale orientale, per eliminare ogni dubbio sulla sua superiorità nutrizionale,
a parità di costo, è diventato “sgombero” e al plurale (come si sa l’unione fa
la forza) “sgomberi”!
Che
faccio? Lo faccio notare? Mi sento quasi
un pesce fuor d’acqua!
Virginia
Mariani
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