In classe proprio per professione, codice deontologico nonchè regolamento contenuto nel PTOF siamo chiamati/e a ripetere e spiegare di nuovo, a ritornare sugli argomenti e rispiegare esemplificando e chiarendo ... e questo nella stessa classe a distanza di tempo ma anche, ahimè, a distanza di pochi giorni!
E così che, per esempio, mi ritrovo a porre l'accento appunto sugli accenti.
Nel mio computer ho trovato questo pezzo, mai publicato, che spiega ciò a cui mi riferisco.
A volte non sembra proprio esserci via di scampo: lo senti
nelle conversazioni al bar o in famiglia, di sfuggita per strada o nei negozi.
E poi lo senti anche in TV, quella scatola magica che fa diventare tutto vero,
tutto corretto … tutto sdoganato, come si dice ultimamente.
Parlo
dell’ipercorrettismo, un fenomeno linguistico per il quale chi parla
percependo come dialettale, o comunque errata, la pronuncia di una parola la
corregge, sbagliando.
Dopo il parlato, l’incontro fatale con lo scritto che cristallizza,
immortala, fissa, e questa volta in una pescheria: il pangasio, proveniente da uno dei fiumi più
inquinati del pianeta, il Mekong, è diventato “pancasio” e lo sgombro, vorace
divoratore anche mediterraneo probabilmente in diretta concorrenza con il
rivale orientale, per eliminare ogni dubbio sulla sua superiorità nutrizionale,
a parità di costo, è diventato “sgombero” e al plurale (come si sa l’unione fa
la forza) “sgomberi”!
Che
faccio? Lo faccio notare? Mi sento quasi
un pesce fuor d’acqua!
Virginia
Mariani